Governance aziendale

Il termine “governance” si riferisce al complesso delle strutture, delle regole e delle strategie che presiedono alla guida di un’organizzazione, sia essa un’azienda o un ente pubblico.

Secondo il dizionario Treccani, la governance è definita come “modo di governo, conduzione”, evidenziando il suo utilizzo nel contesto aziendale come sistema di direzione di un’impresa.

In ambito pubblico, la governance implica la gestione e il coordinamento delle politiche e dei servizi, ma il focus principale si sposta verso il settore privato, dove il concetto di governance si intreccia con il “governo di impresa”.

Modelli di governance aziendale

I modelli di governance aziendale sono strutture organizzative che definiscono come un’impresa è gestita e controllata. In Italia, le aziende possono scegliere tra diversi modelli di governance, ciascuno con caratteristiche specifiche che influenzano la gestione e la supervisione delle attività aziendali. I principali modelli di governance sono il modello tradizionale, il modello monistico e il modello dualistico.

Modello tradizionale

Il modello tradizionale prevede due organi distinti: il consiglio di amministrazione e il collegio sindacale. L’organo amministrativo, che può essere un amministratore unico o un consiglio, si occupa della gestione operativa dell’azienda, mentre il collegio sindacale ha il compito di controllare l’operato dell’organo amministrativo. Questo modello è il più diffuso in Italia, con oltre l’80% delle imprese che lo adottano. 

Modello monistico

Il modello monistico è caratterizzato da un unico organo amministrativo che combina le funzioni di gestione e controllo. Al suo interno, viene creato un comitato per il controllo della gestione, composto da amministratori con requisiti specifici di onorabilità e indipendenza. Questo modello è considerato più flessibile e favorisce una maggiore circolazione delle informazioni tra i vari organi aziendali, riducendo i costi e aumentando la trasparenza. 

Modello dualistico

Il modello dualistico prevede un consiglio di sorveglianza, nominato dagli azionisti, che si occupa del controllo e della nomina di un comitato di gestione. Questo modello dissocia ulteriormente le funzioni di proprietà e di controllo, con il consiglio di sorveglianza che non partecipa direttamente alla gestione operativa, ma supervisiona le decisioni strategiche dell’azienda. È meno comune rispetto agli altri due modelli, ma offre una struttura di governance che può essere vantaggiosa in contesti complessi.

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