registro elettronico nazionale per la tracciabilità dei rifiuti

Il R.E.N.T.R.I è il sistema informativo di tracciabilità dei rifiuti previsto dall’art. 188-bis del D. Lgs 152/2006, gestito direttamente dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica con il supporto tecnico dell’Albo Nazionale Gestori Ambientali.

Il sistema, entrato in vigore il 15 giugno 2023, permette di acquisire e monitorare i dati ambientali rendendoli fruibili non solo per le attività di vigilanza e controllo, ma anche per le politiche ambientali adottate dal Ministero.

Il RENTRI (Registro Elettronico Nazionale per Tracciabilità dei Rifiuti) introduce un modello di gestione digitale per l’assolvimento degli adempimenti già previsti dalla normativa ambientale, quali l’emissione dei formulari di identificazione del trasporto e la tenuta dei registri cronologici di carico e scarico.

Chi deve iscriversi al RENTRI?

I soggetti obbligati all’iscrizione al Registro Elettronico Nazionale per Tracciabilità dei Rifiuti sono:

  1. gli enti e le imprese che effettuano il trattamento dei rifiuti;
  2. produttori di rifiuti pericolosi;
  3. gli enti e le imprese che raccolgono o trasportano rifiuti pericolosi a titolo professionale o che operano in qualità di commercianti ed intermediari di rifiuti pericolosi;
  4. i consorzi istituiti per il recupero e il riciclaggio di particolari tipologie di rifiuti;
  5. Imprese ed enti produttori iniziali di rifiuti non pericolosi di cui ai punti c) d) e g) dell’art. 184 del D. Lgs. 152/2006 e s.m.i. con più di 10 dipendenti.

Si riporta di seguito la classificazione di cui all’articolo 184:
c) i rifiuti prodotti nell’ambito delle lavorazioni industriali diversi da quelli urbani;
d) i rifiuti speciali prodotti nell’ambito delle lavorazioni artigianali diversi da quelli urbani;
g) i rifiuti derivanti dall’attività di recupero e smaltimento di rifiuti, i fanghi prodotti dalla potabilizzazione e da altri trattamenti delle acque e dalla depurazione delle acque reflue, nonché i rifiuti da abbattimento di fumi, dalle fosse settiche e dalle reti fognarie.

Per quanto riguarda i soggetti di cui al punto 5) sono ricompresi:

– i trasportatori di rifiuti non pericolosi;
– gli intermediari di rifiuti non pericolosi.

Entrata in vigore e tempistiche di iscrizione al RENTRI

Il Rentri è entrato in vigore il 15 giugno 2023 con Decreto Ministeriale n.59 del 4 aprile 2023 prevedendo un periodo transitorio per l’iscrizione e l’adeguamento alla nuova disciplina a seconda della tipologia e dimensione dei soggetti obbligati.

Il Decreto Direttoriale n.97 del 22 settembre 2023 ha stabilito le tempistiche, definite a decorrere dalla data di entrata in vigore del Rentri, per l’iscrizione ed applicabilità dei nuovi modelli.

L’iscrizione al Rentri deve essere effettuata con le seguenti tempistiche:

Ci sono costi per l’iscrizione al R.E.N.T.R.I.?

Oltre ai diritti di segreteria pari a 10 euro da versare al momento dell’iscrizione per ciascuna unità locale, le tariffe di iscrizione al RENTRI variano a seconda della dimensione del soggetto: da 15 a 100 € (in base alle diverse tipologie di imprese o Enti) per quanto riguarda il primo anno, e da 10 a 60 € per le successive annualità.

Qual è la struttura del RENTRI?

Il RENTRI si compone di due sezioni:

  • sezione Anagrafica: comprende i dati anagrafici dei soggetti iscritti e le informazioni relative alle specifiche autorizzazioni per l’esercizio dell’attività di gestione dei rifiuti
  • sezione Tracciabilità: comprende i dati presenti nei registri carico scarico e nei FIR e i dati afferenti ai percorsi dei mezzi che trasportano rifiuti speciali pericolosi

Cosa cambia rispetto a prima?

Cambia la modalità di comunicazione e gestione delle informazioni, il RENTRI determina il passaggio alla digitalizzazione della tracciabilità dei rifiuti, mirando a una maggiore efficienza, trasparenza e responsabilità.

Con l’avvio delle iscrizioni e l’implementazione delle nuove procedure, le aziende e gli enti coinvolti dovranno farsi trovare pronti a questo cambiamento che promette di rivoluzionare il settore e che, impone, l’opportunità di verificare la compliance ambientale in tema di gestione dei rifiuti.