Il mobility manager è una figura professionale introdotta in Italia con il Decreto Rilancio del 2020, con l’obiettivo principale di promuovere la mobilità sostenibile e ridurre l’impatto ambientale degli spostamenti, in particolare quelli casa-lavoro. Questa figura è responsabile della gestione e dell’organizzazione della domanda di mobilità all’interno delle aziende e delle pubbliche amministrazioni, contribuendo alla creazione e all’implementazione del Piano degli Spostamenti Casa-Lavoro (PSCL).
Attraverso l’analisi dei flussi di traffico e la promozione di soluzioni alternative, il mobility manager mira a incentivare l’uso di mezzi di trasporto meno inquinanti, come il trasporto pubblico, la mobilità ciclabile e pedonale, al fine di migliorare la qualità dell’aria e ridurre la congestione nelle aree urbane.

Da dove viene la figura del mobility manager

La figura del mobility manager, in Italia è emersa nel contesto della crescente attenzione verso la sostenibilità ambientale e la mobilità urbana, come evidenziato dal Decreto Ministeriale sulla Mobilità Sostenibile del 27 marzo 1998.
Questo decreto ha introdotto la figura del mobility manager, responsabile della pianificazione e gestione della mobilità all’interno delle aziende e delle istituzioni, promuovendo l’uso di mezzi di trasporto sostenibili e riducendo l’impatto ambientale dei trasporti.

Il Protocollo di Kyoto, adottato nel 1997 e entrato in vigore nel 2005, rappresenta un accordo internazionale fondamentale per la riduzione delle emissioni di gas serra. Esso stabiliva obiettivi vincolanti per i paesi industrializzati, inclusa l’Italia, che si impegnava a ridurre le proprie emissioni del 6,5% rispetto ai livelli del 1990 entro il 2012.

Questo protocollo ha posto le basi per politiche nazionali e locali che supportano la mobilità sostenibile, contribuendo a integrare il ruolo del mobility manager nelle strategie di riduzione delle emissioni.

Il mobility management nelle aziende: compiti e responsabilità

Il mobility manager ha un compito fondamentale nella promozione di una mobilità sostenibile all’interno delle aziende e delle istituzioni. Vediamo insieme cosa fa in dettaglio questa figura aziendale.

Il suo compito principale è la redazione del Piano degli Spostamenti Casa-Lavoro (PSCL), un documento strategico che mira a ridurre l’uso dei mezzi di trasporto privati da parte dei dipendenti. Questo piano è essenziale per incentivare pratiche di mobilità più sostenibili e per contribuire alla diminuzione dell’impatto ambientale legato agli spostamenti quotidiani.

Oltre alla redazione del PSCL, il mobility manager svolge una serie di altri compiti importanti, tra cui:

  • Promuovere alternative all’uso di auto private e incentivare pratiche come il car pooling (condivisione dell’auto) e il bike sharing.
  • Valutare provenienza/destinazione e orari di ingresso/uscita dei dipendenti, analizzando i dati sugli spostamenti per ottimizzare le strategie di mobilità.
  • Implementare strategie per ridurre l’impatto ambientale, ad esempio sviluppando iniziative che favoriscano l’uso di mezzi di trasporto ecologici, come autobus elettrici o mezzi pubblici.
  • Coordinamento e collaborazione con mobility manager d’area, ovvero lavorare insieme ad altri mobility manager per integrare le politiche locali e migliorare la mobilità a livello regionale.

Le normative sul mobility management aziendale e per pubbliche amministrazioni

Il concetto di mobility management in Italia ha subito significative evoluzioni normative negli ultimi anni, specialmente con l’introduzione del Decreto Rilancio (DL 34/2020), convertito in Legge 77/2020. Inizialmente, l’obbligo di nominare un Mobility Manager riguardava solo le aziende con più di 300 dipendenti, ma questa soglia è stata abbassata a 100 dipendenti per le aziende e gli enti pubblici ubicati in specifiche aree urbane, come capoluoghi di regione o comuni con oltre 50.000 abitanti.

Come si è evoluta la normativa sul mobility management negli anni?

  • Fino al Decreto Rilancio: l’obbligo di nominare un Mobility Manager era limitato alle aziende con più di 300 dipendenti per unità locale o 800 complessivamente
  • Novità del Decreto Rilancio (2020): l’obbligo è stato esteso a tutte le imprese e le pubbliche amministrazioni che hanno più di 100 dipendenti, con l’intento di promuovere la sostenibilità ambientale e ridurre l’uso dei mezzi di trasporto privati nelle aree urbane

Quando il mobility manager è obbligatorio nelle aziende?

Il Mobility Manager è obbligatorio per le aziende e le pubbliche amministrazioni che soddisfano specifici criteri di dimensione e ubicazione. Secondo la normativa attuale, in particolare il Decreto Rilancio (DL 34/2020) e il Decreto del 12 maggio 2021, le seguenti condizioni determinano l’obbligo di nominare un Mobility Manager. 

Ma quindi, chi deve nominare un Mobility Manager? L’obbligo di nominare un mobility manager si applica a tutte le aziende e gli enti pubblici che hanno più di 100 dipendenti.

Nel conteggio dei 100 dipendenti, si considerano anche i lavoratori che, pur essendo dipendenti di altre imprese o pubbliche amministrazioni, operano stabilmente presso la stessa unità locale. Questo include i casi di appalto, distacco o comando.

Questa normativa si applica specificamente a quelle aziende situate in:

  • Capoluoghi di regione
  • Città metropolitane
  • Capoluoghi di provincia
  • Comuni con una popolazione superiore a 50.000 abitanti.

Le aziende soggette all’obbligo devono:

  1. Nominare un Mobility Manager: Questa figura può essere interna o esterna all’azienda, ma deve avere una comprovata esperienza nel settore.
  2. Redigere un Piano degli Spostamenti Casa-Lavoro (PSCL): Questo piano deve essere elaborato annualmente e presentato al comune competente entro il 31 dicembre di ogni anno.
  3. Implementare il PSCL: È fondamentale non solo redigere il piano, ma anche attuarne le misure proposte per migliorare la mobilità dei dipendenti

Obblighi nelle Pubbliche Amministrazioni

Secondo il Decreto Legge n. 34 del 19 maggio 2020 (Decreto Rilancio) e il successivo Decreto Ministeriale del 12 maggio 2021, le pubbliche amministrazioni sono tenute a nominare un Mobility Manager se soddisfano le seguenti condizioni:

  • Numero di dipendenti: devono avere più di 100 dipendenti.
  • Ubicazione: devono trovarsi in uno dei seguenti contesti:
    • Capoluoghi di regione
    • Città metropolitane
    • Capoluoghi di provincia
    • Comuni con una popolazione superiore a 50.000 abitanti

Contattaci per una consulenza in mobilità aziendale

Inizia Oggi! Non perdere l’opportunità di migliorare la tua azienda. Contatta ora Officina Consulting e scopri come possiamo aiutarti a raggiungere i tuoi obiettivi di sostenibilità aziendale.

Per ulteriori informazioni e preventivi contattaci ora, puoi compilare il form oppure chiamare il n. 051 61 67 303